Il Poggio Pinzo sposa due progetti che abbiamo in corso da qualche anno: la ricerca sulle potenzialità del vitigno ciliegiolo, con l’impiego di tecniche di vinificazione più diverse e la ricerca sulla potenzialità dei suoli vulcanici, con la consulenza di Pedro Parra.
Questa selezione di uve prende il nome da un micro-terroir individuato da Pedro nella vigna senza fine e caratterizzato dalla presenza di scorie dell’eruzione del vulcano Poggio Pinzo, vicino al lago di Bolsena.
La vinificazione poi procede in giare di terracotta della capacità di circa 7 – 8 hl: le uve diraspate vengono messe in terracotta, dove fermentano. A fermentazione ultimata, le giare vengono colmate e chiuse e il vino rimane a macerare con le bucce fino alla vendemmia successiva, cioè per circa 12 mesi. Quindi si pressa, si lascia ripulire un po’ in acciaio e si imbottiglia.
Colore rosso rubino vivace; all’olfatto si individuano note di ciliegie sotto spirito, cassis, mirto, pietra focaia. Al gusto è intenso e persistente e alle olfattive unisce sapidità un frutto inaspettato. I tannini sono morbidi e ben si combinano con la freschezza del vino.